E se il mostro fosse innocente? Controinchiesta sul processo a Brega Massone e sulla clinica Santa Rita. Giovanna Baer, Giovanna Cracco

Nel 2009 il primario di chirurgia toracica della Clinica Santa Rita di Milano è accusato di avere inutilmente operato 88 pazienti al solo scopo di conseguirne un profitto personale.

Scoppia il caso mediatico e il dottor Pier Paolo Brega Massone diventa il mostro.  Dopo lo studio di migliaia di documenti processuali alcuni dubbi circa la colpevolezza del dottore vengono sollevati; ciononostante quel che resta certa è la condanna del medico ad anni 15 di carcere. Interessante è il capitolo dedicato all’atteggiamento che gli operatori della stampa hanno assunto nei confronti della vicenda. L’informazione mediatica, sin dalle indagini preliminari, si è uniformata alla tesi accusatoria della Procura dimenticando la pietra miliare del nostro sistema penale: il principio di non colpevolezza. Il giornalista Enrico Mentana definisce la Santa Rita come la clinica degli orrori; secondo Marco Travaglio nella clinica ammazzavano e scannavano la gente; Angelo Maria Perrino, riferendosi ai pazienti della clinica, nessuno di loro ha mai saputo di essere usato come macchina per fare soldi. La stampa e la televisione formano l’opinione pubblica e ci si chiede se la serenità di quest’ultima non sia stata inquinata ed abbia contribuito a costruire l’abito Killer del Dottore. Oggi si attende l’esito della Suprema Corte di Cassazione.