Donne che amano troppo – Robin Norwood
Nella presentazione del libro la Norwood risponde alla domanda Quand’è che si ama troppo? Quando essere innamorate significa soffrire, quando si giustificano i malumori, il cattivo carattere, l’indifferenza, i tradimenti del partner, stiamo amando troppo. Amare troppo equivale a calpestare, annullare sé stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo “sbagliato” per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci. Quando amiamo troppo, in realtà, non stiamo amando affatto. L’eccesso di amore che conduce al proprio disvalore è accompagnato dalla paura: paura di restare soli, di essere ignorati o di non sentirsi degni di qualcosa di più. E allora, ci si ritrova a giustificare l’inaccettabile, ad accompagnarsi a partner aggressivi, violenti o assenti. La psicoterapeuta con il suo libro, che nel mondo ha venduto oltre cinque milioni di copie, invita il lettore a fare un salto nel passato indirizzando la propria attenzione all’infanzia. Nella maggioranza dei casi le donne che hanno vissuto pattern familiari complessi imparano a sopportare una gran quantità di sofferenza, in genere fin dall’infanzia. Avevo questo bisogno incredibile di dimostrargli che lui poteva essere amato. Pensavo che se solo fossi riuscita ad amarlo abbastanza, lui sarebbe cambiato. Grazie a Dio ho smesso di illudermi, altrimenti non lo avrei mai lasciato. Anche in questo caso tutto origina dal principio dell’attaccamento, quando il bambino incontra per la prima volta le figure di riferimento (il papà e la mamma) che, nei casi malsani, può generare un trauma infantile. Tale trauma se non adeguatamente gestito può portare la donna a far propria l’immagine dell’amore malsano e quindi a sacrificarsi per “recuperare” il proprio compagno anziché salvare sè stessa. Avv. Barbara Traina.